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innamoramento: il ruolo degli ormoni – dott.ssa Maria Letizia Rotolo

Che cosa succede quando ci innamoriamo?

Fin dal primo incontro era chiaro che qualcosa stava succedendo. Un’impressione familiare, come se vi foste conosciuti da sempre, anzi, come se vi foste ritrovati tra miliardi di persone. Se siete entrambi disponibili e pronti per aprirvi, state per innamorarvi, scatenando una serie di reazioni chimiche a catena. L’odorato capta i ferormoni, la feniletilamina invade il cervello, la dopamina si mette in azione. È l’amore-passione, che con il tempo e l’aiuto di ossitocina ed endorfine si trasformerà in amore-attaccamento. A meno che non siate drogati di feniletilamina…

I ferormoni

I ferormoni sono molecole invisibili e volatili prodotte dalle ghiandole apocrine situate sotto le ascelle, intorno ai capezzoli e nell’inguine. Inodori, i ferormoni non vengono captati dalle mucose olfattive, ma da un secondo sistema dell’odorato, l’organo vomerosanale. Molto attivo negli animali, per anni e anni si è creduto che questo organo non funzionasse negli umani, ma ora molti studi hanno dimostrato il contrario. L’androstenolo, uno dei composti del sudore “fresco” dell’uomo, e la copulina presente nelle secrezioni vaginali femminili, sono i principali ferormoni sessuali, che avrebbero dei reali effetti attrattivi o repulsivi tra due persone in funzione della loro compatibilità. L’odore di una persona che ci piace ci fa sentire sicuri e a nostro agio, favorendo l’avvicinamento, ma se l’odore ci è sgradito, saremo pronti ad allontanarci: insomma, non è possibile innamorarsi di una persona che ha un odore che non ci piace. Il mercato è inondato dai profumi ai fermormoni, ma non fatevi ingannare, la loro efficacia non è mai stata dimostrata

La feniletilamina

Se siete adoratori del cioccolato già la conoscete, se state per innamorarvi, non tarderete a conoscerla. La feniletilamina è un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente. Quando ci innamoriamo produciamo una grande quantità di feniletilamina, dagli effetti simili a quelli provocati da certe droghe o dagli sport estremi. La feniletilamina riduce l’appetito e rende iperattivi. Gli studi hanno dimostrato che quando due persone sono innamorate i loro livelli di feniletilamina sono identici, ecco perché si possono passare notti intere a fare l’amore e a parlare…

La dopamina

L’azione della feniletilamina non finisce qui. La feniletilamina stimola infatti il rilascio della dopamina, un neurotrasmettitore che agisce su numerosi processi fisici e psicologici. Tra l’altro, la dopamina è intimamente legata al sistema limbico, una zona del cervello che è sede delle emozioni e delle funzioni vitali come la sete, la fame e la sessualità. La dopamina consente quindi di rinforzare alcuni comportamenti che apportano piacere e soddisfazione. Quando un evento è più felice di quanto speravamo, la dopamina emette un segnale di felicità i cui effetti euforizzanti ci spingono a ripetere l’esperienza: si vorrebbe essere sempre insieme, ci si telefona cento volte al giorno, si vorrebbe che durasse per sempre.

Per sempre?

Secondo gli esperti questo periodo magico non può durare più di sei anni. Poco a poco, l’organismo si abitua alla feniletilamina, e l’allegria si attenua man mano. Per i “drogati” di feniletilamina questo segna spesso la fine della coppia, e preferiranno cercare, conquista dopo conquista, di ricreare gli effetti euforizzanti della feniletilamina. La persona lasciata è invece in deficit di feniletilamina: è il mal d’amore. Tutti gli altri possono felicemente contare su altri ormoni, l’ossitocina e le endorfine.

L’ossitocina

Secreta dalla ghiandola pituitaria, l’ossitocina viene liberata nel cervello e nel sistema riproduttivo ogni volta che tocchiamo la persona amata. Gli studi avevano già dimostrato infatti un notevole aumento dell’ossitocina durante l’orgasmo, ancora più intensa nella donna durante il parto e l’allattamento. Oggi sappiamo che l’ossitocina aumenta la nostra sensibilità alle carezze e ci spinge al contatto fisico e agli abbracci, insomma, è una specie di colla ormonale che ci fa stare insieme per tanto tempo anche dopo l’esaurimento della feniletilamina. Questo effetto può essere più marcato nella donna a causa del suo legame con gli estrogeni, ma toccarsi rimane, per entrambi i sessi, il modo migliore di conservare il livello di ossitocina necessario a far durare una coppia. Si pensa perfino che l’ossitocina abbia un effetto sull’invecchiamento: uno studio ha infatti mostrato che le persone che fanno l’amore tre volte alla settimana in una relazione stabile dimostrano in media 10 anni meno della loro età effettiva.

Le endorfine

Quando l’organismo sviluppa una tolleranza alla feniletilamina e non si scatenano più gli effetti dirompenti presenti all’inizio del rapporto, il cervello inizia a produrre altri ormoni, le endorfine. Dopo gli effetti eccitanti della feniletilamina, il cervello viene invaso da sostanze che possiedono le stesse proprietà della morfina. Le endorfine apportano calma e sollievo al dolore, e riducono l’ansia. La sensazione di benessere che procurano si traduce in una relazione affettiva molto forte che non si vuole più interrompere. Ora potete chiacchierare, mangiare e dormire in pace. È l’amore-attaccamento, l’armonia completa, una felicità tranquilla che può durare per anni e anni – sempre che si sia svezzati dalla feniletilamina…

Ovviamente è impossibile sintetizzare la relazione amorosa in una semplice formula chimica, ma è rassicurante sapere che il nostro cervello possiede risorse insospettabili che si adattano alle diverse tappe della vita amorosa. E che quando gli effetti della feniletilamina si attenuano è possibile, se si ha un po’ di pazienza, raggiungere di nuovo il settimo cielo.

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